La verifica della potenzialità edificatoria del lotto inedificato
Nota a T.A.R. Lombardia, sez. seconda, sentenza Nr. 2054 depositata in data 01/08/2013
Il ricorso in esame concerne i vincoli per gli interventi edilizi determinati dall’applicazione degli indici di utilizzazione fondiaria.
In particolare l’Ente comunale visti gli atti di vincolo stipulati e la volumetria dell’immobile oggetto di causa, reputando ormai raggiunto il limite di edificabilità dell’area, ha inibito all’attuale ricorrente la realizzazione dell’attività edilizia oggetto di d.i.a. dallo stesso presentata, ritenendola in contrasto con quanto previsto dalle norme tecniche di attuazione del PRG in riferimento all’indice di utilizzazione fondiaria.
Il Collegio ritiene il ricorso in fondato nel merito in quanto il Comune ha correttamente adottato il provvedimento inibitorio in ragione di quando disposto dalle norme tecniche di attuazione nei casi di saturazione dell’indice di utilizzazione fondiaria.
Il superamento del limite di edificabilità è legato agli atti di vincolo stipulati ed alla situazione attuale della proprietà. La Giurisprudenza ha individuato una serie di criteri per verificare l’attuale potenzialità edificatoria di quella parte rimasta in edificata, residuale rispetto al lotto originario che, grazie alle modifiche della disciplina urbanistica acquisì una maggiore potenzialità edificatoria.
Secondo Giurisprudenza costante, al fine di valutare l’effettiva potenzialità edificatoria, considerato il carattere “unitario” dell’originario lotto interamente asservito alla precedente costruzione, “non possono non computarsi le volumetrie realizzate sul lotto urbanistico originario (considerato complessivamente), il quale è l’unico ad aver acquisito (e mantenuto) una “propria” potenzialità edificatoria”. Pertanto dalla differenza tra la predetta potenzialità, diminuita della volumetria dei fabbricati già realizzati sull’unica, complessiva, area verrà individuata l’effettiva edificabilità del lotto (Cons. Stato, sez. IV, 19 gennaio 2008, n. 255; 26 settembre 2008, n. 4647; 19 ottobre 2006, n. 6229; 31 gennaio 2005, n. 217; T.A.R. Lombardia, Milano, 3 marzo 2011, n. 614; T.A.R. Trentino Alto Adige, Bolzano, 22 agosto 2007, n. 286; T.A.R. Sardegna, sez. II, 19 maggio 2006, n. 996).