Lo scopo della VAS è quello di evidenziare gli effetti complessivi sul territorio attribuibili all’insieme delle previsioni di piano, e non già a singoli progetti di intervento
Commento a Sentenza Tar Milano, 27 febbraio 2015, n. 576
Procede la disamina della pronuncia del Tribunale Amministrativo di Milano che ha annullato il Piano di Governo del Territorio del Comune di Segrate; rilevano, in particolare, una serie di doglianze accolte dal Collegio, le quali contestano carenze istruttorie e motivazionali della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
Viene preliminarmente esaminata l’eccezione della difesa comunale che considera inammissibili le censure articolare in quanto i ricorrenti non avrebbero dimostrato la concreta lesione alla loro proprietà arrecata dagli esiti della procedura di VAS.
Il Giudice, nel respingere l’eccezione, considera sussistente l’interesse ad agire delle associazioni ambientali in quanto “l’azione non è proposta a difesa della proprietà di alcuno dei ricorrenti, bensì a tutela dell’interesse diffuso all’ambiente” che si intende tutelare attraverso la rimozione dei provvedimenti lesivi del “bene ambiente”.
Dopo una breve premessa in merito all’articolazione della procedura di VAS così come prevista dall’art. 5, comma 1, lettera a) del D. Lgs. 152/2006 e dell’art. 13, comma 4, del medesimo decreto, viene esaminato il quinto motivo di ricorso inerente il Rapporto Ambientale il quale contiene indicazioni le quali “non prendono in esame i valori ambientali ed eco sistemici dell’attuale destinazione agricola delle aree e non esaminano gli impatti ambientali complessivi delle trasformazioni previste”.
Sostengono i ricorrenti che il Rapporto ambientale non valuta effettivamente le possibilità connesse ad eventuali altre destinazioni non edificatorie delle aree e non pondera comparativamente tali diverse possibili opzioni nel quadro di un’effettiva analisi dei relativi costi e benefici; si sarebbe, cioè, operata una parziale verifica degli effetti delle trasformazioni del territorio sull’ambiente.
Infatti il documento in questione “esamina partitamente le trasformazioni e le azioni previste rispetto ai singoli ambiti di trasformazione”, ma non prende espressamente in considerazione l’effetto derivante dal cumulo della simultanea trasformazione di tutte le aree in questione; avrebbero dovuto essere evidenziate, nel quadro di un’analisi comparativa dei relativi vantaggi e svantaggi, sia il “costo” derivante dalla trasformazione simultanea delle aree, sia la correlativa perdita di suoli agricoli.
Non può dirsi che l’aver preso in considerazione il miglioramento attribuibile alle trasformazioni ipotizzate per “ciascuna” delle aree consenta di poter operare una stima del contesto territoriale “complessivo” al fine di compiere una valutazione sulla sostenibilità globale delle trasformazioni.
Conclude sul punto il Collegio ricordando che “lo scopo della VAS è quello di evidenziare gli effetti complessivi sul territorio attribuibili all’insieme delle previsioni di piano, e non già a singoli progetti di intervento”.
Costituisce obiettivo specifico della VAS la verifica dell’effetto combinato di tutte le trasformazioni previste dallo strumento pianificatorio; l’ambito proprio della procedura riguarda il “se” e “in che misura” gli interventi previsti in aree diverse possano risultare tra loro interferenti o determinare impatti cumulativi con la conseguenza che è illegittimo il Rapporto ambientale che, viziato da una evidente carenza istruttoria, manca di considerare la sommatoria degli effetti derivanti dalla simultanea trasformazione di pressoché tutte le residue aree agricole.
Con il sesto dei motivi di ricorso viene rilevato che il parere motivato sarebbe illegittimo in quanto, nell’attribuire valore ambientale al c.d. preverdissement (piantumazione preventiva degli ambiti di trasformazione) non avrebbe preso in considerazione le possibili alternative rispetto all’urbanizzazione delle aree; la circostanza che il territorio di Segrate sia caratterizzato da un’altissima urbanizzazione, comporta la necessità di effettuare un’attenta ponderazione delle scelte comportanti l’ulteriore perdita di suolo agricolo.
Quindi il sacrificio il sacrificio della destinazione agricola del suolo avrebbe dovuto essere preso specificamente in considerazione proprio nell’ambito della procedura di VAS, la quale invece si è limitata a ritenere la trasformazione edificatoria degli ambiti e il relativo preverdissement come preferibili, dal punto di vista ambientale, rispetto alla presente situazione.