La Fondazione
La Fondazione
La Fondazione “de Iure Publico” nasce nel giugno del 2004 quale Centro di Studi Giuridici sulla Pubblica Amministrazione con l’obiettivo di elaborare e diffondere specifiche conoscenze nel settore della P.A. in generale, e delle Regioni, Province, Comuni, Comunità Montane in particolare, favorendo un cambiamento della cultura degli operatori che dirigono, ai vari livelli di responsabilità, gli Enti Pubblici.
La Fondazione “de Iure Publico” è dunque un organismo di diritto privato promosso e costituito da rappresentanti delle libere professioni e della Pubblica Amministrazione nelle sue varie articolazioni, i quali condividono il comune intento di promuovere la conoscenza e l’implementazione, sul piano dottrinale, delle novità normative che modificano lo scenario nel quale la P.A. è chiamata ad operare.
I promotori dell’iniziativa hanno, infatti, posto in evidenza l’esigenza e l’opportunità di costituire una sorta di coordinamento interprofessionale diretto a sviluppare iniziative scientifiche in materia di diritto pubblico con la finalità di incentivare il principio della leale collaborazione tra Pubblica Amministrazione e privati, elemento presupposto a molte delle riforme normative che si sono susseguite negli ultimi anni al fine di bilanciare il perseguimento degli interessi pubblicistici senza però pregiudicare – per quanto possibile – la sfera privata.
Il Presidente
Convinto promotore dei principi ai quali si ispira la Fondazione “de Iure Publico” è l’Avv. Bruno Bianchi, attuale Presidente, il quale da sempre applica gli stessi anche nell’ambito della propria attività professionale, costantemente incentrata nella materia del diritto amministrativo ed in modo particolare nei settori dell’urbanistica, dell’edilizia e del demanio.
Presidente della Fondazione “de Iure Publico è altresì relatore in convegni e seminari organizzati da ordini e collegi professionali nonché da Enti Locali sui temi:
- Rigenerazione Urbana;
- Superbonus (Ecoconus, Sismabonus etc.);
- Procedimento di adozione/approvazione del PGT; Piani Urbanistici; Autorizzazione paesaggistica; Tessuti urbanistici e zonizzazione; Piano dei Servizi; Piani e programmi comunali soggetti a VAS e VIA;
- Mutamento di destinazione d’uso; Esame paesistico dei progetti; perequazione e negoziazione; Diritti Edificatori; Valutazione di compatibilità; Convenzioni Urbanistiche;
- Piani attuativi Comunali; permesso di costruire e DIA; permesso di costruire in deroga; legittimazione a richiedere il titolo abilitativo; decadenza del permesso di costruire; opere di urbanizzazione;
- Parcheggi; Edificazione in zona agricola, Ristrutturazione edilizia; Recupero dei sottotetti;
- Grandi strutture di vendita; sanzioni; Piano Urbanistico; Vincolo espropriativo; Piano attuativo; affidamento del privato;
- Valutazione ambientale di piani e programmi;
- Beni Paesaggistici;
- Atti di Programmazione negoziata;
- Cambi di destinazione d’uso;
- Titoli abilitativi;
- Rapporto con il sistema penale.
L’ambito di operatività è legato allo studio e alla ricerca nel campo del diritto pubblico Italiano ed Europeo.
Pubblicazioni
Il codice della pianificazione del territorio
Nell’ambito della partnership da tempo instaurata con i Collegi e gli Ordini professionali della Lombardia, la Fondazione de Iure Publico ha recentemente pubblicato un nuovo prodotto editoriale d’eccellenza, il “Codice della Pianificazione del Territorio”, un valido supporto giuridico pensato per soddisfare le esigenze degli operatori della Pubblica Amministrazione e dei professionisti lombardi coinvolti nei più disparati processi di governo del territorio, dando loro, attraverso un percorso guidato all’interno della giurisprudenza e della dottrina di riferimento, una risposta alle problematiche con le quali quotidianamente si trovano loro malgrado a convivere.
Il grande percorso di rinnovamento urbanistico avviato con la promulgazione della L.R.12/2005 rappresenta una vera e propria sfida per le amministrazioni locali, lasciandosi alle spalle in maniera molto sensibile i principi urbanistici risalenti al lontano 1942. Il Codice, in linea con le finalità istituzionali della Fondazione, raccoglie l’obiettivo di diffondere adeguate conoscenze sulla gestione del territorio fra gli operatori pubblici e privati.
Verso il testo unico del demanio lacuale in Lombardia
Una raccolta organica della normativa in materia, al fine di assicurare un fattivo contributo, de iure condendo, finalizzato ad una evoluzione legislativa sempre più rispondente ai principi di economicità, efficacia ed efficienza della Pubblica Amministrazione.
L’obiettivo di quest’opera è di delineare con attenzione critica la trama e l’ordito delle amministrazioni pubbliche che, proprio nell’ambito locale, quale è divenuta la materia del demanio delle acque interne dopo il D.Lgs. 112/98 e la L.R. 22/98, documentano le nuove forme giuridiche del nostro tempo.
La proposta di Testo Unico sviluppa il seguente percorso logico:
- Principi generali
- Deleghe demaniali
- Concessioni e oneri concessori
- Sdemanializzazione
- Aspetti sanzionatori
- ISOIPSA
Un testo che raggruppa le principali nozioni tecniche inerenti il demanio lacuale e il limite delle aree demaniali.
L’articolazione introduce precise e puntuali definizioni in ordine al concetto di demanio lacuale nei diversi ambiti con una approfondita ricerca in sede di ripartizioni territoriali dei quattro grandi laghi italiani.
Lineamenti di diritto urbanistico demaniale
Questo lavoro presenta una prima analisi ed una prima evoluzione della “questione demanio” colmando la lacuna generata dall’incapacità del diritto di rivedere e perfezionare i contenuti della normativa alla luce delle esperienze acquisite.
È noto che lo sviluppo urbano rappresenta il comparto a maggior tasso di sviluppo al mondo.
All’interno di questo comparto assumono un ruolo strategico gli interessi connessi alla valorizzazione delle aree “waterfront”.
Il testo “Lineamenti di diritto urbanistico demaniale” intende considerare quanto sta avvenendo e quanto dovrebbe avvenire, in Italia, nell’ambito di un fenomeno che ha assunto carattere di globalizzazione.
Urbanistica e demanio, infatti, pur essendo due discipline diverse, hanno svariati punti in contatto, avendo entrambe ad oggetto, in qualche modo, la regolamentazione del territorio.
Si è cercato, pertanto di contemperare da una parte l’ordinato sviluppo edilizio del territorio, e dall’altra la tutela e la valorizzazione del bene demaniale, il tutto in un quadro che dovrebbe risultare organico e che ha svelato l’interdipendenza e la concezione ormai obbligatoriamente dinamica di queste due discipline.
Commentario comparato alla L.R. Lombardia 11 marzo 2005 n. 12 – Legge per il governo del territorio
Redazione di un commento comparato alla legge che ha consentito di individuare gli aspetti più qualificanti delle disposizioni che si ispirano alla cosiddetta urbanistica di ultima generazione.
La comparazione della legge regionale lombarda con le esperienze delle altre Regioni (Emilia-Romagna, Campania e Toscana) ha evidenziato, per la parte generale, che tutti i provvedimenti regionali presi in esame hanno come oggetto non l’urbanistica”, ma il “governo del territorio”, materia con un più ampio campo di riferimento che comprende le politiche e le azioni necessarie per un’efficace ed equilibrata attuazione delle trasformazioni territoriali.
Si è anche rilevata una partecipazione sempre più crescente ed incisiva degli operatori e delle categorie professionali alla fase di studio e di elaborazione dell’articolato normativo. Tale partecipazione ha comportato l’inserimento di norme che assicurano la presenza delle associazioni di categoria nelle varie fasi dei procedimenti di formazione e di approvazione degli strumenti di governo del territorio.
Commentario comparato alla L.R. Toscana 3 gennaio 2005 n. 1 – Norme per il governo del territorio
Se la L.R. n. 5/1995 aveva introdotto importanti novità quali: la competenza dell’approvazione del Piano al soggetto che lo ha redatto ed adottato, l’abolizione del controllo regionale, la competenza a pianificare secondo il criterio dell’interesse territoriale, la previsione di forme collaborative e partecipative al procedimento di pianificazione, la L.R. n. 1/2005, nel mantenere l’impianto della previgente legge, ha innovato per quanto riguarda: il rapporto di compatibilità e non più di conformità tra i Piani; il procedimento cd. Unificato per l’approvazione degli stessi ispirato alla collaborazione tra enti ed alla partecipazione delle comunità, la valutazione integrata degli effetti territoriali, ambientali, sociali, economici degli atti di pianificazione e l’introduzione della perequazione quale metodo di distribuzione dei diritti edificatori.
Nel volume, mentre si esaminano i singoli istituti del governo del territorio, si tenta di cogliere i principali punti sensibili sul piano operativo e di individuarne le linee di tendenza interpretative che vanno delineandosi nella prassi e nella giurisprudenza, con riferimento anche alle principali legislazioni regionali di nuova generazione sino ad oggi emanate.
Il contratto urbanistico
La concertazione fra Pubblica Amministrazione e privati nel settore dell’urbanistica rappresenta uno strumento giuridico indispensabile per raggiungere, attraverso la partecipazione intesa come azione di accompagnamento degli interventi di trasformazione urbana, uno sviluppo ottimale del territorio visto, però, nell’interesse generale.
Il volume, frutto di un attento e scrupoloso studio delle recenti normative regionali in materia di “Governo del Territorio” che sono manifestamente improntate ai principi dell’Urbanistica consensuale”, intende continuare ed incrementare lo sviluppo delle ricerche finalizzate ad aggiungere interpretazioni ed analisi critiche alla valenza che l’utilizzo delle pratiche negoziali sta progressivamente acquisendo all’interno della sfera degli strumenti di pianificazione, quale soluzione efficace e strategica per la ridinamizzazione del territorio urbano.
Articoli “Il Corriere de Iure Publico”
Comuni costituenti – Numero 11/12
Autonomia statutaria e potestà regolamentare degli Enti locali. Le conseguenze prodotte dalla riforma costituzionale del Titolo V, un vero e proprio capovolgimento istituzionale.
Un incontro da tempo annunciato (Numero promozionale)
La tradizionale impostazione fondata sulla separazione tra individuo e poteri dello Stato oggi lascia il posto a modelli di ispirazione europea, che tendono a una collaborazione proficua tra Cittadini e Pubblica Amministrazione.